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La Consapevolezza nelle Relazioni

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La consapevolezza è la risorsa essenziale e necessaria per effettuare cambiamenti ed impegnarci nelle sfide della vita e delle relazioni.

Avere consapevolezza significa essere connessi con l’attività della nostra intelligenza più ampia, che risponde immediatamente alla realtà, prima di attingere a qualsiasi analisi o interpretazione mentale.

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La capacità di vedere e stare con ciò che esiste in questo momento

La consapevolezza irradia una luce ampia che può rivelare ciò che sta accadendo in questo momento e lo fa con chiarezza.

E’ fluida, perchè come uno zoom essa può spostarsi avanti e indietro da qualunque stato mentale o emozionale, guadagnando una prospettiva più ampia di ciò che accade.

A prescindere da quanto i pensieri o le emozioni ci trascinino lontano, possiamo tornare ad essere presenti ed osservare ciò che sta accadendo in qualunque momento.

A volte può accadere di perdere il nostro centro perchè sopraffatti dalle emozioni o da alcuni pensieri persistenti.

Per mantenerci consapevoli allora è importante saper fare un passo indietro rispetto al vortice delle nostre emozioni e tornare in presenza al nostro centro. In che modo? Creano uno spazio di osservazione e di ascolto che significa abitare una zona protetta, in noi stessi, in cui possiamo ascoltare le nostre emozioni, osservarle senza sentirci da esse minacciati. 

Per approfondire benefici e pratiche per vivere nel momento presente ti consiglio di leggere il mio articolo

Il potere del qui ed ora – come vivere nel presente

Ascoltare se stessi, Ascoltare l’altro significa consapevolezza nelle relazioni

Quando si parla di relazioni occorre tener presente sia l’ascolto dell’altro, sia l’ascolto di sé. Quest’ultimo aspetto è spesso sottovalutato. Un esempio può agevolare la nostra comprensione: Quando parliamo emettiamo un suono che ha dei parametri paraverbali che arrivano al nostro interlocutore. Per noi è sicuramente importante che l’ascoltatore sia attento. Eppure mi domando: noi ascoltiamo il nostro suono mentre parliamo oppure lasciamo uscire la voce senza prestare attenzione alle sue caratteristiche (volume, timbro, presenza, sostegno ecc..)? 

Se noi iniziamo ad ascoltarci mentre comunichiamo, possiamo modificare la qualità della nostra relazione perché questa non dipende esclusivamente dall’interlocutore, ma anche e soprattutto da quanto noi siamo capaci di rendere il messaggio comprensibile all’altro. le persone consapevoli possono sentire feedback negativi senza sentirsi minacciate, litigano meno con il proprio partner e sono più accomodanti e meno sulla difensiva. Come risultato le coppie consapevoli hanno relazioni più soddisfacenti.

La relazione con il partner, oltre a metterci in contatto con la nostra vulnerabilità, ci può rendere estremamente reattivi, come se ci fosse un fuoco sempre vigile dentro di noi in grado di incendiarsi al minimo screzio.
Una volta creato uno spazio per noi stessi, esso ci eviterà di sentirci intrappolati dalle fiamme delle nostre reazioni. Allora potremo permettere al fuoco di essere, così com’è, senza opporvi resistenza. Sentiremo il suo calore senza che esso ci bruci da dentro. 

Perché la consapevolezza salva le relazioni ?

La vita di relazione è sempre piuttosto complicata, e questo avviene per un motivo semplicissimo: la mente umana è complicata.

Se a ciò aggiungiamo che nelle relazioni con il nostro partner siamo molto più a nudo perché le implicazioni psicologiche sono tantissime, il gioco è fatto. Con il nostro partner mettiamo in gioco, in modo inconscio, le nostre debolezze, le nostre ferite emotive, le nostre credenze limitanti e tutti i nostri valori e giudizi. Tutti questi meccanismi, a ben guardare non riguardano però il partner, ma noi e solo noi. E’ di noi che parliamo, non dell’altro…

Chi pratica mindfulness riesce a vedere la bellezza in ogni fase di questo ciclo, anche quando è difficile. Sa che la vita, in fondo, è un po’ fatta così: un intreccio di mille sfumature imprevedibili, in continuo movimento. 

Chi pratica non resta impigliato in idee fisse su di sè, sull’altro, sulla coppia. Sa che tutto cambia e che resistere non solo è inutile ma è pure dannoso.  Si ricorda che l’altro è un essere umano, e si mantiene curioso, lasciando andare le idee fisse rispetto a chi dovrebbe incontrare e a come dovrebbe essere, rimanere o cambiare, la persona che è al suo fianco.

Chi pratica mindfulness danza. Con sè stesso, con chi incontra, con chi è al suo fianco, con la vita. E sa che il partner migliore è quello che può prendere per mano per ballare insieme. Anche nella tempesta.

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La consapevolezza nelle relazioni come pratica spirituale

Vi riporto qui di seguito le parole del celebre autore e maestro spirituale Eckhart Tolle che nel suo libro il potere di adesso descrive in maniera illuminante cosa si intende per consapevolezza nelle relazioni :

L’umanità subisce una grande pressione a evolvere perché è la nostra unica possibilità di sopravvivere come razza. Ciò influenzerà ogni aspetto della vostra vita e i rapporti affettivi in particolare. Mai prima d’ora le relazioni sono state altrettanto problematiche e conflittuali come lo sono adesso.

Come si sarà potuto notare, tali rapporti non sono qui per renderci felici o appagati. Se voi continuate a perseguire il fine della salvezza attraverso una relazione, continuerete a restare delusi.

Ma se accettate che la relazione sia qui per rendervi consapevoli anziché felici, allora il rapporto vi offrirà davvero salvezza, e voi potrete allinearvi alla consapevolezza superiore che vuole nascere in questo mondo.

Nel momento in cui cominciate a litigare, vi siete identificati con una posizione mentale e ora difendete non soltanto tale posizione ma anche il vostro senso del sé.

L’ego è dominante. Siete diventati inconsapevoli. A volte può essere opportuno sottolineare certi aspetti del comportamento della persona amata. Se voi siete molto vigili, molto presenti, potete farlo senza coinvolgimento dell’ego, senza biasimare, accusare o dar torto all’altra persona.

Quando la persona amata si comporta in maniera inconsapevole, dovete rinunciare a ogni giudizio. Giudizio significa confondere il comportamento inconsapevole della persona con la sua identità oppure proiettare la vostra inconsapevolezza sull’altra persona e scambiare questa per la sua identità. Rinunciare al giudizio non significa che non riconoscete la disfunzione e l’inconsapevolezza quando le vedete. Significa «essere il sapere» anziché «essere la reazione» e il giudice.

Allora sarete totalmente liberi dalla reazione oppure reagirete pur conservando il sapere, lo spazio in cui la reazione viene osservata e lasciata esistere. Invece di combattere il buio, vi portate la luce. Invece di reagire all’illusione, vedete l’illusione ma allo stesso tempo vedete al di là di essa.
Essere il sapere crea uno spazio libero di presenza affettuosa che consente a tutte le cose e persone di essere come sono. Non esiste un più grande catalizzatore della trasformazione.

Se mettete in pratica tutto questo, la persona amata non potrà stare con voi e allo stesso tempo rimanere inconsapevole. Se entrambi siete d’accordo che la relazione sarà la vostra pratica spirituale, tanto meglio. Potrete allora esprimervi reciprocamente pensieri e sentimenti non appena si presentano, o non appena interviene una reazione, per cui non create un intervallo temporale in cui possa inasprirsi o crescere un’emozione e una lamentela inespresse o non riconosciute.

Vi saluto con una meditazione guidata per portare consapevolezza nelle relazioni:

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