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ACCORDATURA A 432 HZ : TUTTO CIÒ CHE C’È DA SAPERE

Quando ci si riferisce a questa accordatura si parla di risonanza con il pianeta in quanto si fa riferimento alla risonanza Schumann, che è un gruppo di risonanze elettromagnetiche globali estremamente basse, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera. Si deve il suo nome al fisico Winfried Otto Schumann, che…

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Da un po’ di anni si parla molto di musica a 432 Hz (Hertz) come di una naturale risonanza con le frequenze alla base del nostro organismo e dell’intero pianeta. Spesso però noto una certa confusione e alcune imprecisioni circa questo argomento che generano altrettanto scetticismo al riguardo, perciò in quanto compositore e ricercatore nel settore della psico/vibroacustica, sento il dovere di chiarire ed approfondire in quest’articolo alcuni aspetti circa questa definizione.

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Quando ci si riferisce a questa accordatura si parla di risonanza con il pianeta in quanto si fa riferimento alla risonanza Schumann, che è un gruppo di risonanze elettromagnetiche globali estremamente basse, eccitate dalle scariche elettriche dei fulmini nella cavità formata dalla superficie terrestre e dalla ionosfera. Si deve il suo nome al fisico Winfried Otto Schumann, che previde questo fenomeno matematicamente nel 1952. La superficie della Terra e la ionosfera interagiscono come due armature di un gigantesco condensatore, dove la Terra è la parte negativa e la ionosfera la parte positiva. Queste frequenze, al contrario di quanto spesso leggo, oscillano continuamente. Per molti anni questa frequenza è stata attestata intorno ad una costante di 7.83 Hz con lievi variazioni. Dal mese di giugno 2014, è cambiata. I monitoraggi presso lo Spazio Observing System russo hanno mostrato un improvviso picco di attività a circa 8,5 Hz. Da allora, negli anni successivi, sono stati registrati dati che evidenziano la risonanza Schumann in accelerazione creando delle onde elettromagnetiche sempre a bassissima frequenza (ELF) ma i cui picchi principali si sono leggermente alzati, oscillando tra 7.83, 14.3, 20.8, 27.3 e 33.8 Hz.

La Terra è un organismo vivo ed è una struttura energetica di un ordine superiore di cui noi facciamo parte. Il biologo e saggista britannico Rupert Sheldrake descrive i nostri corpi come gerarchie annidate di frequenze vibratorie che si manifestano come sistemi discreti all’interno di sistemi più grandi e più complicati. Un universo di strutture vibratorie da quelle elementari a quelle sempre più grandi e sempre più complesse. Infatti, l’intero universo, dalle particelle sub-atomiche, alle forme di vita più complicate, alle nebulose ed alle galassie, può considerarsi come un gigantesco insieme di campi di risonanza di energia, tutti sempre in costante interazione tra loro. Pertanto, è abbastanza plausibile credere che una vibrazione imposta esternamente possa avere un’influenza sulla nostra fisiologia e sul quella del nostro Pianeta.

Come da oltre due secoli hanno dimostrato svariati studi scientifici nel campo della Cimatica, la scienza che studia gli effetti morfogenetici delle onde sonore (vedi gli studi di Chladni, Hans Jenny, John Stuart Reid ecc.) e come ha recentemente fatto notare il Prof. Carlo Ventura (direttore del laboratorio di biologia molecolare e bioingegneria delle cellule staminali presso l’istituto di cardiologia dell’università di Bologna, lavorando in collaborazione con l’Università della California) lo scambio degli impulsi che generano informazioni e il conseguente comportamento cellulare è oggi evidente e misurabile. Attraverso le sue ricerche il Prof. Ventura ha dimostrato che le cellule vibrano (così come fa tutto l’universo) e producendo le giuste frequenze e facendole ascoltare alle cellule staminali, esse ricevono l’informazione per divenire cellule specifiche dei nostri organi. La vibrazione quindi ha il potere di innescare il benessere e la guarigione. Il Prof. Ventura nei suoi esperimenti utilizza un microscopio a forza atomica per osservare e misurare gli impulsi elettrici delle cellule e traslarli in un range vibrazionale udibile. In questo modo ha potuto constatare che gli impulsi vibrazionali con i quali le cellule comunicano, (in un organismo sano) sono coerenti con l’accordatura a 432 Hz e che quindi grazie una combinazione di diversi toni specifici (armonici) in costante variazione si può creare un fenomeno di risonanza armonica con gli organismi viventi.                                                  Infatti utilizzando un accordatura con il LA a 432 hz, per il principio delle armoniche secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza, anche le altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, entrando con più probabilità in risonanza naturale con il nostro pianeta, in quanto 432 è sia multiplo di 3 che di 2 a differenza di tutte le altre accordature, e proprio per il principio delle armoniche sopra descritto, la musica che segue quest’accordatura può entrare più facilmente in risonanza con le strutture vibratorie che ci circondano.

Lo stesso principio di risonanza vale per l’organismo umano. Come è stato dimostrato da diverse ricerche, la matrice Genetica [3, 2; 2, 3] contiene una sequenza di 7 numeri, che corrispondono all’intero circolo delle quinte e a livello vibrazionale si basano sul rapporto 3:2. Ancora una volta, per lo stesso motivo descritto sopra, l’accordatura con il LA a 432 hz ha più probabilità di entrare in risonanza. Che qualsiasi brano musicale possa suggestionare e giovare l’ascoltatore con effetti benefici (o malefici) su tutta la sfera del suo sentire, del suo pensare e del suo agire fino ad interessare la sua stessa vita fisiologica, certo non lo si vuole negare. Dunque questo non significa che utilizzando la classica accordatura a 440 hz oppure altre accordature si crei dissonanza, come spesso sento dire. Semplicemente si hanno meno probabilità di creare risonanza con le nostre cellule e con gli organismi viventi.  Ci sono delle composizioni musicali sublimi che utilizzano la classica accordatura a 440 hz e che come tutta la musica possono avere dei tangibili effetti psicoacustici, stimolando per esempio il rilascio di endorfine, coinvolgendo il sistema limbico (che è il centro dove sorgono le risposte emotive) che contiene un gran numero di recettori per gli oppioidi endogeni. Con questo voglio mettere in evidenza che quando si parla degli effetti benefici della musica non bisogna solamente prendere in esame l’accordatura ma tanti altri parametri della composizione come per esempio le scale, gli accordi, gli intervalli, il timbro degli strumenti che genera l’onda ed il volume con il quale si ascolta. Insomma tutti gli elementi fondamentali della musica possono diventare terapeutici, soprattutto gli intervalli. L’intervallo, per esempio, è un elemento che conferisce contenuto “oggettivo” alla musica, infatti tutte le persone che sperimentano liberamente l’intervallo vivono lo stesso contenuto e la stessa magica energia. Ogni melodia ha in sé il contenuto degli intervalli con la quale è formata. Contenuti che spesso agiscono inconsciamente sulla persona. Una volta compresi, gli intervalli rivelano la musica come un ritmo respiratorio dell’essere che con un continuo movimento ci connette con il Cosmo. Quando un intervallo risuona a livello fisico il pensare ne valuta l’altezza e il nostro essere più profondo ne sente la qualità.

Spero che il lettore (magari musicista) sia intrigato o almeno incuriosito dalle considerazioni teoriche esposte sopra, che esse siano un buon punto di partenza su cui riflettere e ragionare. E magari creare.

 

 

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